Buongiorno signor avvocato.
Premetto di essere in servizio presso le forze dell’ordine in qualità di carabiniere.
Recentemente a seguito di una segnalazione di *************, la quale ha dichiarato di aver ricevuto dei messaggi minacciosi da parte mia, mi sono state ritirate le armi che possedevo nonché quella d’ordinanza.
Premetto che ******** è affetta da ******** e stati ansiosi per cui è in cura. Il mio comando dopo avermi disarmato mi ha mandato a visita dove hanno appurato le genuinità della questione, per cui sono stato tranquillamente rimesso in servizio e riarmato dopo meno di un mese dalla segnalazione.
Ad oggi tuttavia non mi sono state restituire le mie armi private, unitamente a quelle della mia fidanzata, la quale poiché viveva con me ha subito lo stesso ritiro cautelare con revoca del porto d’armi.
Il paradosso è nella circostanza che sono in servizio armato della mia pistola ma non potrei in via cautelare detenere le altre armi private come da ritiro cautelare eseguito a monte.
Chiedo il suo aiuto in quanto esperto in materia di armi per riacquisire le stesse.
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Oggi vi parliamo di un caso che davvero ha dell’incredibile, anzi un caso che va ben oltre l’incredibile, un caso davvero assurdo.
Solitamente noi cerchiamo di evidenziare casi particolari, che spesso selezioniamo, ma questo di oggi è davvero stranissimo per non dire altro.
IL CASO
Un carabiniere ci scrive chiedendo il nostro aiuto, in quanto gli sono state ritirate cautelativamente le armi che deteneva regolarmente con regolare porto d’armi uso sportivo in corso di validità e regolarmente denunciate.
Al malcapitato carabiniere, gli hanno ritirato anche la pistola 92 FS d’ordinanza, oltre al tesserino di di riconoscimento da carabiniere e le manette in dotazione allo stesso.
Come se non bastasse, hanno provveduto a ritirare le armi anche alla fidanzata del carabiniere oltre al non rinnovo del suo porto d’armi per difesa personale e alla revoca di quello per uso sportivo.
PRATICAMENTE UN MACELLO…!!! PER NON DIRE UN PASTICCIO…!!! INCREDIBILE E INCONCEPIBILE, IN UN PAESE NORMALE.
Andiamo avanti
Come se non bastasse, lo stesso carabiniere si vede revocare il Porto d’Armi per uso sportivo da parte della Questura e si vede anche notificare un PREAVVISO DI EMISSIONE DI DIVIETO DETENZIONE ARMI da parte della Prefettura.
Siamo oltre l’incredibile, e vi spieghiamo perché.
Il Comando superiore dei Carabinieri, molto opportunamente, ha sospeso temporaneamente il malcapitato carabiniere, e lo ha mandato presso le apposite strutture previste dalla legge, a fare tutte le visite e tutti gli accertamenti possibili ed immaginabili, ivi compreso la visita psichiatrica.
All’esito delle visite e degli accertamenti, si è potuto accertare che il carabiniere non soffre di alcun problema, è una persona irreprensibile, sana di mente, non ha nessuna patologia, nessun tipo di problema, conduce una vita regolare, sana improntato ad uno stile di vita sobrio e perbene, tipico di ogni militare in servizio.
SUCCESSIVAMENTE:
il Comando superiore, tramite le strutture specialistiche, ha accertato che il carabiniere, oltre a non avere alcun problema, NON è assolutamente UNA PERSONA PERICOLOSA, anzi tutt’altro, perfettamente idonea al servizio e al servizio armato.
Il carabiniere è stato rimesso subito in servizio armato, con la sua pistola di ordinanza, le sue manette in dotazione e il relativo tesserino di riconoscimento.
Invece:
- secondo la QUESTURA, sulla base di una istruttoria e una motivazione che definirei “ inconsistente e ridicola” non può avere il porto d’armi perché “inaffidabile” e quindi gli è stato tolto il porto d’armi;
- secondo la PREFETTURA, sono venuti a mancare le condizioni previste dalla legge, per cui si è avviato l’iter per emette un Divieto Detenzione Armi verso il carabiniere ( DIVIETO CHE A TUTT’OGGI ANCORA NON VIENE EMESSO).
Sinceramente mi sfugge come possa ritenersi una persona “inaffidabile per le armi” senza aver svolto alcuna istruttoria concreta, approfondita e tecnica sulla persona direttamente.
Andiamo avanti.
Tutto è scaturito da una segnalazione fatta da una persona di famiglia del carabiniere, che soffre di problematiche ansiose ed altro ancora.
Ma la cosa che è veramente curiosa perché il familiare dell’interessato, che ha fatto la segnalazione, vive a 700 KM di distanza da dove vive e lavora il carabiniere.
La fidanzata del carabiniere, a cui sono state portate vie le armi e gli è stato anche revocato il porto d’armi, neppure quasi conosce questa persona che ha fatto la segnalazione e che vive abbiamo detto a 700 Km di distanza.
Il carabiniere malcapitato e ingiustamente vessato, da una burocrazia cieca, sorda e disattenta, paradossalmente oggi PUO’ ANDARE IN GIRO PER TUTTA L’ITALIA, PORTANDOSI DIETRO LA PISTOLA DI ORDINANZA, MA, NON può detenere armi per uso sportivo, e, gli è stato revocato anche il porto d’armi.
Crediamo che in questo caso si è proprio “svalvolato” ovvero vi è UNA EVIDENTE E PALESE INGIUSTIZIA, UNA ABBERRANTE DISTONIA DI SISTEMA.
Quindi direi che si sta rovinando la vita ad un ragazzo giovane, in carriera che ogni giorno si alza, va in strada e rischia la propria vita per portare a casa uno “stipendiuccio” e vigilare sulla incolumità e la sicurezza dei cittadini ( MA NON PUO AVERE, IL PORTO D’ARMI PER USO SPORTIVO E LE ARMI PER USO SPORTIVO e in più gli voglio fare anche il Divieto Detenzione Armi).
Tra l’altro il carabiniere si è presentato nel nostro ufficio, previo appuntamento, e, durante il colloqui ho potuto appurare che trattasi davvero di un bravo ragazzo, serio, rispettoso educato, garbato e sereno.
CONCLUSIONE
Diteci voi che non siete esperti di diritto amministrativo delle armi, se un carabiniere è idoneo ad andare in servizio e ad avere con se la pistola d’ordinanza notte e giorno e portarla dove vuole su tutto il territorio italiano, invece non essere idoneo..!!! ad avere un porto d’armi…!!! per uso sportivo ?
Francamente il fatto ha dell’incredibile.
E poi cosa centra la fidanza del carabiniere che neppure quasi conosce questo familiare che vive a 700 km di distanza?
Noi dello studio abbiamo subito iniziato tutte le procedure previste dalla legge per tutelare il malcapitato e giovane carabiniere che si è rivolto a noi per essere assistito.
La Prefettura ancora non emette un Divieto Detenzione Armi e speriamo che non lo faccia in quanto le argomentazioni poste a fondamento del preavviso sono davvero inconsistenti.
Se sarà necessario faremo Ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale competente e anche Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica, per una vicenda tanto anomala quando ingiusta e mortificante.
Il carabiniere non ha diritti in più o in meno rispetto ad un normale cittadino, ma questo caso ci sembra davvero fuori luogo.
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