Oggi vi parliamo di un caso risolto positivamente, dove vi era un preavviso di emissione del divieto detenzione armi e della revoca della licenza di porto di fucile uso sportivo nei confronti di un carabiniere giudicato idoneo dal suo comando all’utilizzo delle armi, ma non dalla Questura e dalla Prefettura.
Un pò di tempo fa vi avevamo parlato di un caso molto particolare, cioè di quello del carabiniere in servizio che aveva ricevuto il preavviso di emissione del divieto detenzione armi, la revoca del porto d’armi, il ritiro cautelativo delle armi nonché analogo discorso nei confronti della sua fidanzata, solo perché convivente.
Noi abbiamo avuto modo di rilevare questa anomalia ovvero questa “ distonia di sistema “ cioè il caso del carabiniere in servizio con la pistola di ordinanza, perché giudicato idoneo dal suo comando a seguito di opportuna istruttoria e opportuni accertamenti.
Il paradosso era il seguente: carabiniere idoneo ad andare in servizio e in giro con la pistola di ordinanza, ma non idoneo ad avere un porto d’armi uso sportivo e a detenere armi uso sportivo.
Recentemente la Prefettura territorialmente competente ha notificato all’interessato, l’archiviazione del divieto detenzione armi, a seguito del procedimento di diritto amministrativo delle armi.
Il caso si è risolto senza fare ricorso al TAR, per tanto, si è evitato un contenzioso impegnativo, innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale ( che è cosa diversa dal Tribunale Ordinario o Tribunale Normale se più vi piace).
Possiamo dire che noi siamo soddisfatti del risultato, ma siamo altrettanto soddisfatti perché la P.A. già in sede istruttoria ha chiuso il caso( sanza fare causa) quindi possiamo dire che la funzione pubblica è stata ben esercitata, secondo i canoni della legge sul procedimento amministrativo delle armi.
In questo caso, si è evitato un inutile contenzioso, che avrebbe visto impegnati, noi dello studio, il Ministero degli Interni, la Prefettura e l’Avvocatura Dello Stato.
Si, perché in questa materia del diritto amministrativo delle armi, lo Stato ( Ministero Interni, Prefettura, Questura) vengono rappresentati e difesi in giudizio tutti dall’Avvocatura Distrettuale Dello Stato.
Si capisce chiaramente che una buona e approfondita istruttoria che ha portato alla risoluzione del caso, ha evitato un contenzioso davvero impegnativo e ingombrante per tutte le parti in causa.
Adesso aspettiamo che anche la Questura, faccia proprie le argomentazioni della Prefettura e restituisca la licenza di porto di fucile all’interessato.
La materia del diritto amministrativo delle armi è completamente diversa dal diritto penale e dal diritto civile, in questa materia il riferimento non è il giudizio sulla persona ma un giudizio sul provvedimento.
In questo caso, noi abbiamo avuto modo subito di capire che il giovane carabiniere era ed è davvero una persona perbene, educata e serena, e che le argomentazioni poste a fondamento dei provvedimenti e dei procedimenti amministrativi erano a dir poco controversi e illogici.
Riteniamo che un carabiniere in servizio non abbia diritti in più o in meno rispetto a un comune cittadino, ma questo caso era davvero molto “particolare” .
CONCLUSIONE
Il caso è stato risolto, il procedimento per l’emissione del divieto detenzione armi è stato archiviato e soprattutto la funzione pubblica è stata ben esercitate e ha reso giustizia ad un caso davvero particolare, controverso e ingiusto.
PER UNA CONSULENZA LEGALE TELEFONO 051/4198694
Cellulare 333/3885997 WhatsApp 333/3885997
e-mail studiolegale@avvocatoarmiecaccia.it
TELEFONO 051/4198694