Divieto detenzione armi, revoca licenza di porto di fucile uso caccia, caso risolto in sede di riesame.
Un altro caso si è risolto bene per un nostro assistito.
L’interessato aveva ricevuto un divieto detenzione armi e la revoca del porto di fucile uso caccia a seguito di una denuncia penale.
Dopo aver atteso invano per diverso tempo si è rivolto al nostro studio legale per intraprendere quelle azioni necessarie per ottenere la revoca del divieto detenzione armi e il rinnovo della licenza di porto di fucile uso caccia che tra l’altro gli era stata revocata.
Molto opportunamente, la Prefettura territorialmente competente in un una provincia della regione Umbria, ha provveduto al riesame del divieto detenzione armi e ha disposto la revoca del divieto detenzione armi.
Successivamente, anche la Questura territorialmente competente, ha riesaminato il caso e, dopo aver chiesto all’interessato di fornire un nuovo certificato medico ( perché nelle more la licenza revocata era scaduta), ha provveduto a rinnovare la licenza di porto di fucile uso caccia.
Noi siamo soddisfatti, l’interessato è felicissimo di aver ottenuto la revoca del divieto detenzione armi e la nuova licenza di porto di fucile uso caccia che ha già potuto utilizzare, recandosi a caccia in questa stagione venatoria e anche prima della apertura della stagione a caccia di selezione.
Noi dello studio siamo soddisfatti, non solo perché l’interessato ha ottenuto ciò che voleva, ma soprattutto perché abbiamo preso atto che vi sono due pubblica amministrazione, diramazioni del Ministero degli Interni, segnatamente Prefettura e Questura, che egregiamente hanno fatto il loro dovere, con imparzialità, professionalità e efficienza, tutto a vantaggio del cittadino e del buon esercizio della pubblica funzione.
Soprattutto, la pubblica funzione è stata esercitata con buon senso e professionalità, evitando inutili ed estenuanti ricorsi al TAR che non giovano a nessuno, sia per chi li propone sia per chi li subisce, tenendo in conto che i Tribunali Amministrativi Regionali, in ogni regione sono davvero molto oberati e le Avvocature dello Stato distrettuali, lo sono altrettanto.
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